mar 28, 2013 | Post by: admin Commenti disabilitati

GLOSSARIO PRECARIO di Michele Colucci

In una fase in cui precari non sono soltanto i lavoratori stagionali o quelli a tempo determinato, né quelli del comparto scuola ancora fuori ruolo dopo decenni di servizio, ma siamo tutti noi, senza un governo, con un Presidente della Repubblica in scadenza come uno yoghurt, senza prospettive che la situazione cambi in meglio di qui a breve e senza ormai alcuna speranza che la ripresa tanto agognata stia per ripartire davvero, anche i termini della politica si sono adeguati ai tempi, precarizzandosi a loro volta. Vediamone insieme alcuni esempi.

Il rimorchiatore: denominazione attribuita a chi, non essendo schierato per il partito del Presidente del Consiglio incaricato della formazione del governo, dovrebbe dare il buon esempio, trascinando gli altri della sua coalizione o del suo partito verso le posizioni dell’esploratore (vedi la voce corrispondente) per tentare di superare l’impasse e riuscire a trovare i numeri che mancano al Senato per formare il governo. Il giochetto prevede un passaggio intermedio nel gruppo misto, sosta di un giro, per dare modo all’esploratore di verificare se ha la maggioranza, per poi traghettare nella coalizione di governo. Se il giochetto non dovesse riuscire si può sempre tornare indietro: il gruppo misto esiste proprio per questo.

L’esploratore: si indica con questo nome il poveretto (al momento Bersani) incaricato dal Presidente della Repubblica di fare il giro delle cc.dd. sette chiese (le coalizioni ed i partiti con rappresentanti eletti in parlamento), per esplorare la possibilità concreta di formare un governo, cercando di convincere i più ritrosi, come i grillini, a dare la fiducia al nuovo governo, operazione più che mai ingrata, che si suole chiamare scouting (v. la voce corrispondente) e che prevede di dover mandare giù bocconi amari, quali insulti e sberleffi, senza nel contempo cedere alle lusinghe del PDL, che dopo avergliene dette “di ogni” (ovvero di tutti i colori) prima e dopo la campagna elettorale, adesso si dichiara disposto a votare la fiducia ed approvare i punti del programma che considerano condivisibili (sempre per il bene della nazione, s’intende).

Scouting: letteralmente esplorazione tendente a verificare se, tra i senatori eletti, nel M5S vi siano alcuni “dissidenti”, ovvero qualcuno “con le palle” pronto a sfidare l’ira prevedibile del dittatore Grillo e disposto a votare la fiducia al governo proposto dall’esploratore.

Governo di scopo: formula proposta dai bersaniani e basata su un programma ridotto all’osso, a soli 8 punti, quelli ritenuti essenziali dai proponenti per superare la crisi (oltre all’impasse) ed avviare la ripresa economica, anche se oltre alle riforme in campo finanziario è prevista anche la modifica dell’immonda legge elettorale che ha prodotto tutto questo, il famigerato porcellum. E’ rivolta agli eletti del M5S e si distingue dall’inciucio o dal governissimo (v. voci corrispondenti, rispettivamente al glossario 2 ed al glossario post-elezioni) solo per la presunta finalità, ovvero quella di salvare il paese dal rischio di default.

Governo di solidarietà: formula proposta da Berlusconi per andare in aiuto alle imprese e creare sviluppo per far avviare la ripresa. Qualcosa di simile alla solidarietà nazionale di morotea memoria, quando il PCI appoggiò il monocolore democristiano di Andreotti, in seguito al rapimento di Moro. Si ricorre al termine solidarietà solo nei momenti drammatici, come quello che stiamo attraversando, ma siamo sicuri che le intenzioni siano le migliori?