Ziggy Stardust, Halloween Jack, Nathan Adler, the Thin White Duke sono solo alcuni degli alter ego creati da quel genio pop che è stato David Bowie.
Il suo stesso nome d’arte è differente da quello anagrafico.
La capacità di trasformazione di David Bowie è stata dapprima una innovazione, per poi diventare un marchio. In un periodo storico (gli anni 60-70) in cui le pop star esprimevano un look trasandato (capelli lunghi, barbe etc.), il Duca Bianco si presentava sul palco con i capelli corti, a volte ossigenati, fasciato in completi raffinati, truccato in viso con fard e altri cosmetici.
In un’epoca di ostentazione della sessualità (etero o omo non conta) David Bowie esaltava l’ambiguità facendo arrovellare i suoi numerosi fans sulle sue tendenze (etero, omo, bisex?).
Il suo modo di cantare e di stare sul palco sono diventati modelli per fior di artisti che si sono succeduti. Gli anni ottanta hanno attinto a piene mani dal suo look, dalle sue sonorità, dai suoi toni vocali bassi (Tears for Fears, Depeche Mode, Duran Duran, Spandau Ballet, Ultravox, Soft Cell, Simple Minds e molti altri). In Italia, si parva licet, abbiamo avuto un David Bowie “de noantri” di nome Garbo (A Berlino che giorno è?).
Da troppi anni, però, il suo genio non si esprimeva compiutamente. All’improvviso, rompendo un lungo silenzio, è stato pubblicato un album con un video dal titolo “Lazarus”, Lazzaro.
Non un personaggio biblico qualsiasi, ma l’unico essere umano, di cui si ha notizia, riuscito a ritornare in vita dopo essere morto. E’ vero che anche Gesù è risorto dopo tre giorni, ma aveva delle credenziali ben diverse, essendo figlio di Dio.
I giornali di tutto il mondo narrano dei misteri che circondano la morte di David Bowie. E’ morto a New York, a Londra, a Parigi o dove? E’ stata praticata la dolce morte subito dopo l’uscita dell’album? E i funerali? Mistero.
Sono convinto che David Bowie sia morto e tutte le leggende che nasceranno (tipo quelle che aleggiano su Jim Morrison, Elvis e altri) saranno frutto di fantasie a buon mercato per fans inconsolabili e creduloni. La cosa mi dispiace.
Mi piace pensare, però, che un artista di siffatta statura abbia potuto avere la cinica capacità di reinventarsi di nuovo. E’ stato tutto uno scherzo o, meglio, una trovata pubblicitaria. Vi presento il mio nuovo alter ego: Lazarus. L’uomo che tornò sulla terra.
D’altronde, cosa può essere precluso all’uomo che cadde sulla terra?