Una banda di scervellati usi a pascolare fra i redditizi scranni parlamentari, nella consueta virulenta caccia ad argomenti forti capaci di perpetuare la rendita dell’onorevole posizione, per l’ennesima volta l’ha sparata grossa: l’argomento é la legittima difesa, già prevista dal nostro codice penale e che quindi non dovrebbe consentire speculazioni propagandistiche; però il boccone é ghiotto, la trattazione facile (“…e alùura…vengono achìi…rùubanooo, ammàasanooo, se gli spaari vai in galèeraa…”) e ne consegue la evitabile, nonché grottesca proposta di legge.
Il pretesto polemico é l’emissione dell’avviso di garanzia da parte del magistrato incaricato delle indagini nei confronti di chi spara contro aggressori che compiano violazione di domicilio: sembrerebbe logico che il giudice verifichi la sussistenza delle condizioni di legittima difesa e che quindi si compiano delle indagini prima di prosciogliere eventualmente i protagonisti della vicenda. Ed é quello che naturalmente accade; ma l’argomento può essere sfruttato perché renda ancora. La proposta, nello specifico, é che il magistrato non abbia il diritto di mettere sotto indagine chi ha sparato in casa propria per legittima difesa.
Proposta di legge curiosa, fallace, ma intanto noi cittadini, dovessimo subirla, cosa possiamo ricavarne?
Visto che del maiale non si butta mai niente (proposte di legge comprese) cerchiamo del buono anche in questo delirio, se possibile. Del resto, abbiamo tante di quelle cosucce in sospeso che se la legge una volta tanto ci dà una mano…
1 – Non sono anni che trascinate per tribunali quella disputa sull’eredità del “poro nonno”, al punto che ormai avete speso più di quanto vi ripromettete di ereditare, ma no, a vostro cognato non la darete vinta, a costo di spendere altrettanto tanto?
Soluzione: invitate il coriaceo cognato a casa vostra promettendo di mostrargli un documento autografo che risolverebbe la disputa; nascondete un foglio protocollo dietro il quadro del “poro nonno”, quello che copre la cassaforte, in modo che ne sporga un angolino: invitate il curioso cognato a vivere la stessa vostra emozione della scoperta… non appena sposta il quadro, dandovi le spalle…e sparate, dritto e preciso!
Conclusione: avete sentito un rumore, siete accorsi, visto il “ladro” alla cassaforte avete sparato.
Nessuna indagine che sottolinei come vostro cognato fosse disarmato (il magistrato non può!) e che fosse stato invitato a casa vostra da voi stesso.
(Val la pena ripeterlo: con un’indagine di 20 minuti prendereste l’ergastolo, ma non si può, non potrete essere indagati!)
2 – Argomento delicato: tutto regolare a casa quando non ci siete? Avete mai pensato di tornare fuori orario, inaspettati…si, lo avete pensato, ma magari vi frena una considerazione: e se poi trovo quello che temo, che faccio?
Soluzione: adesso cosa fare lo sapete; tornate a casa in anticipo dopo aver annunciato un viaggio di lavoro di tre giorni; beccate i piccioni a letto; estraete l’arma ma fingetevi magnanimi:
- ”Guardi, non so chi lei sia, so benissimo cosa ci fa in casa mia però; pure, non voglio stare a parlarne con lei, quindi, senza discussioni, se ne vada! Ah, no, no…non dalla porta…il mio decoro, santiddio… dalla finestra, ecco, esca dalla finestra…é alto? E’ un problema mio? Forza, apra i battenti e faccia vedere anche a me come fa il colombino…”
A questo punto dovete resistete alla tentazione di gustarvi il salto e soprattutto evitare spinte incoraggianti: il merlo cadrebbe in strada, non in casa vostra (e le indagini sarebbero lecite)!
In questo caso meglio non agire quando il tordo é di spalle:
-”Ueh, fringuello, non lasciare qui il portafoglio…”
la quaglia si gira e voi adesso… sparate, dritto e preciso!
Con una qualsivoglia indagine prendereste l’ergastolo, ma ecc. ecc…
3 – Dichiarate di aver trovato il cippo che finalmente descrive, in gotico latino, i confini fra il vostro ed il terreno di quel ladro del campagnolo confinante: invitate il villico a decifrare il cippo ricoverato nel vostro fienile e sparate: con una qualsivoglia indagine ecc. ecc.
4 – Finalmente potrete cancellare dagli elenchi della confcommercio don Ciccio ‘o Ncazzuso, il vostro ostinato concorrente nel racket delle pompe funebri, col pacchetto accessorio dei suoi scagnozzi. Nessuno di loro accetterà mai di venire a casa vostra, certo, ma voi sparategli nottetempo per strada: invece di cercare piloni di cemento (sempre più fragili e caduchi), laghetti a rischio di dragaggio ed altri ameni ma esposti ambienti, portatevi man mano i cadaveri…in salotto!
Certo, non é che fra le mura della vostra casa si possa dar campo ad un’epidemia di piombo: é vero che il magistrato in casa vostra non potrà indagare, ma evitare di esagerare é sempre una buona regola: per dire, un magistrato tignoso sa che in casa vostra non può indagare e che fa? Vi sorveglia la strada…
Quindi, ricorrete ai presta-casa…sono un po’ come i presta-nome: cercate vecchietti incensurati, straccioni e miserabili; certo, é curioso che improvvisamente saranno fatti segno da tentativi di rapine da parte di agiati estorsori; avremo artritiche falangi improvvisamente capaci di sopportare il rinculo di 45 magnum e cataratte refrattarie quei cinque secondi necessari ad impiombare il tordo… poco credibile? E chi se ne frega, mica ci sarà un’indagine!
Ah, per finire, un consiglio: evitate gli inviti in casa d’altri, anche qualora l’aspirante ospite mostri le migliori intenzioni, evitate tali visite come la morte…